Le stradine chiancate del centro storico si animano di persone che si muovono in pellegrinaggio e di altre che si recano in piazza per partecipare alla festa.
I luoghi della città si popolano casualmente di persone che si dispongono in cerchio, con al centro una coppia di ballerini.
Diffusa in tutta Italia, la tradizione degli stornelli vuole che i musicanti siano accompagnati da tamburelli, fisarmoniche e chitarre.
Il ballo folkloristico della Taranta prende il nome dal ragno velenoso, la cui puntura si pensa possa causare una sorta di delirio.
La Taranta è legata al morso del ragno che avveniva quasi sempre durante la raccolta del grano.
I campi di grano un tempo si estendevano a ridosso delle mura della città antica.
Al calare del sole, tra solide colonne, volteggiano drappi nel cielo e i frutti e le foglie del giardino di limoni.
In primavera il vento soffia tra i campi di grano e porta con sè drappi, foglie e frutti di un vicino albero di ciliegio.
Al sorgere del sole, in un cielo nebuloso, due colonne doriche sono attraversate da leggeri veli e frutti di mela.